Sogno di una notte di Mezz’Estate

Compagnia Down Theatre
Direzione artistica Maurizia M. Ronchi

Regia Alice Capozza
Consulenza musicale e Direttore Coro Edoardo Materassi
Adattamento del testo David Dei, Alice Capozza, Silvia Rabiti
Costumi Gianni Bartalucci realizzati da “Progetto Azzurra”
Coordinatore Alessandro Sanesi
Collabora alla regia Silvia Rabiti

Il progetto nasce da una collaborazione tra la Compagnia teatrale Down Theatre-Il Genio della Lampada, ed il Coro Animae Voces, con l’idea di presentare uno spettacolo nuovo, un classico del teatro d’autore impreziosito dal canto corale polifonico dal vivo a cappella.

Il pubblico si troverà avvolto dalla poesia e dalle note che gli interpreti gli rivolgeranno ad un passo da lui con precisione e semplicità, superando gli ostacoli del palco che, come sempre nelle rappresentazioni della Compagnia Down Theatre (teatro giù dal palco), non esiste.

Un Sogno ispirato dall’essenzialità poetica di Shakespeare senza artifici: musiche solo dal vivo del Coro Animae Voces, e le emozioni e l’energia degli attori della Compagnia Down Theatre.

 

TRAMA
Teseo, il duca della città, annuncia le sue nozze con Ippolita. Egeo si presenta a Corte chiedendo giustizia perchè la figlia Ermia non vuole sposare Demetrio, prescelto dal padre quale sposo, poiché ama Lisandro. Teseo riconosce l’autorità del padre Egeo sulla figlia. Ermia e Lisandro decidono pertanto di scappare lontano dalle severe leggi della città e si danno appuntamento nel bosco. Incontrano Elena, innamorata di Demetrio, e le svelano il piano di fuga. Elena decide di informare Demetrio della fuga deglia amanti, sperando nella sua riconoscenza. Intanto un gruppo di artigiani-attori sta preparando una recita per le nozze di Teseo, e decidono di far le prove nel bosco.
È notte. Di notte le Leggi che regolano la Corte si invertono e gli uomini si trasformano in liberi spiriti notturni. Oberon e Titania, signori della notte (corrispondenti ai regnanti del giorno) sono in collera tra loro per gelosia. Il Re Oberon si fa aiutare da Puck, lo spiritello notturno, a stregare Titania: si innamorerà di Rocco Culotto, l’artigiano che nel bosco era a far le prove dello spettacolo con i compagni, trasformato in asino. Gli amanti in fuga nel bosco saranno incantati da Puck: tutti e quattro nel bosco litigano ora per l’amore di Elena e disdegnano Ermia, capovolgendo le coppie del giorno.

Per sistemare le cose Puck e Oberon disincantano Lisandro e Titania, e all’alba Oberon sentenzia che tutto torni a posto e che si sposino tre coppie (Teseo-Ippolita; Demetrio-Elena, Lisandro-Ermia). A corte per le nozze si rappresenta il dramma degli artigiani. Alla fine della recita è di nuovo notte ed Oberon e Titania augurano un felice futuro alle coppie di sposi.

UN SOGNO DELLA NOTTE DI MEZZ’ESTATE

È uno spettacolo pieno di magia in cui il teatro rende parte di questa magia, che la musica completa con suggestioni suscitate dal canto. La musica evoca, esalta e attualizza l’atmosfera e la creazione scenica. Le scelte musicali spaziano da brani tradizionali del ‘300 a moderne canzoni pop sapientemente adattate alle scene per esaltarne le atmosfere dal comico al romantico al drammatico.

L’archetipo del doppio, il passaggio onirico dal giorno alla notte, l’armonia e disarmonia degli opposti femminile e maschile, buio e luce, immaginazione e ordine, tutto questo è portato in scena, in una notte, in cui si cambiano i destini degli uomini, attraverso un sogno magico. Gli uomini e le donne del giorno, si trasformano nei loro opposti notturni: spiriti liberi che si divertono e soffrono nel gioco dell’amore. Il giorno e la notte sono simboli della luce e del buio che vivono dentro ciascuno di noi. Ogni parte dell’uomo esiste, e in quanto tale è vera. Città e bosco ovvero luce e ombra, si contrappongono in tutta l’opera: la parola regolata, la luce, le leggi, lo stato, gli uomini, lo spazio organizzato sono opposti al bosco dove si vede e non si vede, un luogo indistinto, buio, dove i confini, le emozioni, le persone stesse si confondono. I personaggi, giocolieri dell’amore si scambiano i ruoli in un intreccio drammatico e divertente, nella notte del solstizio d’estate. Il teatro ha il potere di far credere nella fantasia, e di confonderla con la realtà: sogno e verità si mescolano confusi dalla magia degli incantesimi di Puck. Ma la vera drammatica storia è narrata con il teatro nel teatro dell’ultimo atto: il ruolo di portatori della tragedia è affidato ai Comici nell’uso geniale e paradossale che Shakespeare riesce a fare dei suoi personaggi.

I COSTUMI sono ideati dallo stilista Gianni Bartalucci e realizzati dal Progetto Azzurra. Esaltano le scelte registiche e giocano sui contrasti cromatici dell’oscurità

e della luce: l’altrenarsi del giorno e della notte sono rappresentanti dai colori nero e bianco dei costumi dei personaggi. Il giorno, dove la regola imprigiona le passioni, i personaggi sono avvolti da mantelli neri e i protagonisti coperti da maschere. La notte è la parte nascosta, ma vera di ciascuno, è luce, è il colore bianco.

I passaggi dalla luce all’oscurità sono resi con essenziali elementi scenici, che avvengono direttamente sotto gli occhi degli spettatori. Rossa è solo la magia: unico colore presente. Solo ai giovani amanti e ai semplici artigiani, poeti dell’anima sinceri e puri, è concesso di restare se stessi di giorno e di notte. In loro i colori bianco e nero possono mischiarsi. In loro vivono gli occhi dello spettatore che guarda il teatro e crede (anche solo per un istante) che sia vero.

REPERTORIO MUSICALE

“Shall I compare thee to a summer’s day?”– testo: W. Shakespeare, musica: J. Lindberg: il testo è uno dei più famosi sonetti di Shakespeare musicato da un compositore contemporaneo svedese.

“Now is the month of Maying”– musica: T. Morley: scritto da un amico di Shakespeare, il soggetto della canzone è il mese di Maggio ed un tributo alla natura che fiorisce e agli amori che nascono ispirati dalla natura rigogliosa.

“Sumer is a cumening” – Anonimo ‘300: è uno dei primi esempi di polifonia di cui abbiamo il manoscritto originale. Il brano richiama l’aspetto bucolico dell’estate; la struttura si basa sulla sovrapposizione di un “ostinato” su un “canone”: l’ostinato dà l’idea dello scandire ritmico del tempo, il canone dà l’idea dell’infinito, così come un orologio che con il suo ingranaggio meccanico e la sua pulsazione costante e regolare dà l’idea sia del presente che dell’infinito (note: gli orologi proprio in quel periodo storico furono per la prima volta messi nelle piazze delle città più importanti), l’orologio scandisce il tempo della vita dell’uomo e di conseguenza anche l’organizzazione della giornata lavorativa, da qui l’idea di proporlo nel momento scenico dell’arrivo degli “artigiani”.

“Hide and Seek” – di Imogen Heap: è un brano di musica pop contemporanea, in un primo momento il brano evoca un’atmosfera di mistero, di sospensione del tempo, come di smarrimento per poi arrivare alla sensazione della magia dei suoni che trasformano. Il gioco del nascondino, che è il titolo del brano, va a significare il bosco che nasconde e svela, così come gli amori degli amanti nel bosco.

“Ninna Nanna” – testo tradizionale, musica: E. Materassi: la musica di questa ninna nanna verrà eseguita sia con il testo originale di Shakespeare che con il testo tradizionale popolare.

“Lux Aurumque” – testo Edward Esch, musica: Eric Whitacre: musica contemporanea, suscita in chi ascolta una idea di magia ed è proposta in due momenti: le magie del bosco e il ritorno alla luce, con uno stretto richiamo al testo del brano.

“Blackbird” J. Lennon – P. Mc Cartney: il “corvo nero” è un richiamo al personaggio di Rocco/Bottom, che canta una canzone semplice quasi bambinesca, nel momento del ritorno alla luce troviamo il legame con la contemporaneità nelle parole del “…dead of night…”

“Come Again” – John Dowland: l’autore è contemporaneo del periodo di Shakespeare, è un canto di amore, il brano presenta una progressione che rende l’idea di inseguimento così come i personaggi che si rincorrono nel bosco. Il brano viene reinterpretato e cantato dal coro stravolgendo le parti dedicate alle varie sezioni di voci, per rendere l’idea della magia che stravolge le volontà/ruoli.