WINDSOR E LE COMARI – 2018

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“Le Allegre Comari” di Shakespeare diventano nel Life Moving degli allievi-attori della Scuola di Recitazione Il Genio della Lampada, “Windsor e le Comari”. Il paese è al centro di tutto, con la sua vitalità quotidiana, fatta di episodi, intrecci, equivoci.

Lo staff di regia de Il Genio della Lampada ha rivisitato questo brillante classico scegliendo di concentrarsi sulla contrapposizione tra i toni apparentemente farseschi ed allegri della commedia, e i temi neri che in realtà muovono le azioni di tutti i personaggi. Windsor apparentemente normale, cela nei suoi toni farseschi la narrazione di temi seri: la maniacale gelosia di Mastro Ford; l’aspro moralismo che spinge le Comari Page e Ford a farsi giudici spietati di Falstaff; e la sapiente crudeltà con cui vengono organizzate beffe a vendetta di inganni ricevuti, a castigo di azioni giudicate immorali. Ma è soprattutto il denaro che motiva e sostiene quasi tutte le azioni narrate: da Falstaff, che vuole avvicinarsi alle famiglie benestanti Page e Ford; ai coniugi Page, che vogliono accasare la loro figlia Annetta secondo il miglior partito sebbene ridicolo e privo d’amore; così come Monna Spiccia, che tesse le fila di improbabili fidanzamenti, e l’Ostessa della Giarrettiera, che certa di non essere mai oggetto di inganni, verrà invece derubata da falsi cavalieri.

 

La trama

Il nobile ormai decaduto Sir John Falstaff decide di corteggiare due facoltose comari di Windsor (Madonna Ford e Madonna Page) inviando ad entrambe la stessa lettera amorosa, sperando così di poter accedere alle ricchezze dei loro mariti George Page e Frank Ford. Le donne scoprono il raggiro e decidono di castigare Falstaff: lo nascondono dapprima in un fagotto di panni sporchi facendolo finire nelle acque gelide del Tamigi; lo fanno poi travestire da vecchia fattucchiera procurandogli una solenne bastonatura da parte di Mastro Ford; ed infine lo convincono ad incontrarsi con loro nel bosco presso la quercia di Erone, dove tutti gli abitanti di Windsor insceneranno un finto agguato di fate per prendersi gioco del malcapitato.

Parallelamente alla vicenda di Falstaff si sviluppa l’intreccio del matrimonio di Annetta, figlia dei Page. La madre vorrebbe darla in sposa al Dottor Caio, medico francese dal temperamento belligerante; mentre il padre ha scelto per lei il recalcitrante Abramo Mingherlo che sposerebbe la ragazza solo per compiacere le zie ed il parroco gallese Don Ugo Evans. Annetta però ama Fenton, giovane ed affascinante nobile di Windsor, il quale, grazie all’aiuto della Monna Spiccia, governante del Dottor Caio, e dell’Ostessa della Giarrettiera, proprietaria della locanda della città, riuscirà a sposare la ragazza anche contro il volere dei genitori Page. Travestimenti, burle, intrighi e raggiri condiranno questa e tutte le altre vicende.

 

L’origine

Fedelmente tratto da “Le allegre comari di Windsor” di William Shakespeare, lo spettacolo, messo in scena per la prima volta da Il Genio della Lampada nel 2002, ha portato a battesimo un nuovo genere teatrale: il LIFE MOVING. Dal 2002, il LIFE MOVING è divenuto una caratteristica fondamentale negli spettacoli della scuola de Il Genio della Lampada; tra essi ricordiamo: “Miserabili” (2015), “Sogno di una notte di mezza e’state attenti” (2016), “Notre Dame” (2017).

Il Life Moving

Nel LIFE MOVING non si balla ma si muove la vita, non si canta, ma si dà voce ai pensieri, con ritmi e gesti espressivi. Questo nuovo stile è la risposta in arte alle seguenti domande: “Come si muove un sentimento?”, “Che voce ha uno stato d’animo?”, “Come si rende una gioia collettiva?”. Ovvero, cosa c’è dietro alle parole? Per il Down Theatre, dietro alle parole c’è la vita, il movimento della vita e dell’anima.

Alcuni dei momenti più significativi del testo, vengono tradotti in una coralità corporea e vocale: si apre così lo spettacolo, per portare gli spettatori ad immergersi nell’atmosfera complice e maliziosa di Windsor, in cui beffa, inganno, gelosia, vendetta e mistero si fondono in un’originale sintesi dei temi più cari a Shakespeare.

Lo spettacolo si apre con la piazza di Windsor: un paese che si muove, parla, vive a ritmo, come fosse un unico coro; ma all’apparente normalità affermata dal paese intero si contrappone fin dall’inizio quella “coscienza” di chi sa la verità degli eventi e dei sentimenti: le “Anime di Windsor”, presenze che stanno un passo oltre, che testimoniano con un sorriso di compassione la vera natura dei personaggi falsamente “per bene”.

Il LIFE MOVING sottolinea questo contatto magico col pubblico e traduce alcuni dei momenti più significativi del testo in una coralità corporea e vocale, in stretta sintonia con il ritmo della musica, attraverso i DACTIL.

I dactil

Abbiamo assunto il temine DACTIL nella accezione di battuta, scansione, ritmo, che caratterizza in maniera diversa e irripetibile ogni ambiente posto a sfondo della vicenda. Come i luoghi sono tanti e multicolori, così altrettanti, e altrettanto vari, sono i DACTIL che esprimono l’essenza della situazione.

I movimenti sono sincroni o sfalsati, ma sempre volti a sintetizzare il significato profondo del testo.

In apertura troviamo tutta la piazza di Windsor che si muove come un’orchestra, nell’alternarsi dei toni e dei temi contrapposti: la normalità ostentata si scontra con la reale natura spietata di tutti gli abitanti. Nella locanda, sempre a ritmo, si passa da eleganti sale da the a confusionarie osterie. Nel campo dei fiori, avviene il tentativo di duello fra Caio, medico francese, ed Evans, prete gallese. L’atmosfera del paese ritorna, questa volta condita di tutto l’umorismo grossolano e pungente dei protagonisti, nella buffa quanto crudele mascherata organizzata dai paesani che, travestiti da spiriti e fate, improvvisano un comico rito nel buio del bosco alla quercia di Erone. Ed infine non può mancare, proprio nei saluti finali, la sintesi dei gesti più significativi di tutto lo spettacolo, in un passaggio tra il personaggio e l’attore.

Il dactil esprime la poesia del gesto quotidiano, l’arte nascosta, la musica invisibile che scandisce il ritmo, a volte goffo, a volte magicamente sospeso, della vita di un paese. Esso realizza, così, la sintesi più libera e concreta di forma e contenuto, fondendo ogni stato d’animo con la sua espressione e proiezione esterna, in una coreografia vivente formalmente libera, ma imbrigliata nel ritmo della vita.

L’innovazione di questa regia

L’ edizione di “Windsor e le comari” 2018 sceglie di concentrarsi ancor più su quello che Shakespeare realmente ci regala con questa opera, la ricchezza dei personaggi che popolano Windsor. Una molteplicità di soggetti con cui procede la narrazione di temi neri (gelosia, moralismo, giudizio, crudeltà, vendetta, denaro) dietro i loro toni apparentemente farseschi e bonari.

Lo spettacolo offre due livelli di narrazione: l’uno, fedele al testo Shakespeariano, in cui si vivono le vicende della commedia; l’altro più surreale in cui i personaggi, sospesi in una dimensione incantata, si muovono alla ricerca della loro verità. Le sagge Anime sono state evocate come personaggi fuori dal tempo, che possono strizzare l’occhio al pubblico aiutandolo a comprendere che non tutto è come sembra. I Dactil amplificano questo secondo livello narrativo, sottolineando l’ambiguità che popola il paese di Windsor.

Fin dalla scena iniziale gli abitanti di Windsor ammiccano al pubblico per invitarlo a seguirli nelle vicende del paese. I personaggi traggono forza e significato dall’essere parti difformi di un coro di voci, di spazi condivisi tra le strade e le piazze del paese. I loro tratti caricaturali, che bene sottolineano la multiforme vivacità della commedia umana, sono come pennellate di colore in un quadro impressionista: la realtà rappresentata è una e armonica, se vista nel suo insieme, per poi rivelarsi, ad una più attenta osservazione, composta di mille particolari diversi. Il ritmo è vorticoso: burle, inganni e travestimenti senza sosta portano il pubblico nel clima di contagiosa allegria… ed inganno, da cui viene però messo in guardia fin dall’inizio!

Gli attori

Gli attori sono gli allievi della scuola, ma l’impegno è quello di produrre uno spettacolo quanto più professionale possibile, e l’obiettivo, fin da adesso che sono allievi, è prima di tutto quello di mettere la propria espressività corporea e vocale a disposizione del testo per coinvolgere il pubblico nella magia del teatro.